Su due derive
Il
5 marzo 2017 ho scritto su Facebook una nota a proposito di due preoccupanti e
concorrenti derive che contribuiscono a determinare la politica italiana:
-
deriva
dell’informazione dal vero al verosimile;
-
deriva del senso comune dal pensiero
critico al pensiero magico.
Provo ad
esplicitare maggiormente.
A
- Sulla prima deriva, dal vero al verosimile nell’informazione.
Se si vuole definire Verosimile una
informazione (in opposizione a Vera), è opportuno avere stabilito la natura, i
caratteri, il campo, i contorni, ecc di questo aggettivo.
In generale viene definito verosimile
alcunché di “… conforme al vero, fino al punto da garantire la probabilità o la
credibilità di un fatto anche non avvenuto, non documentato, non atteso” o
anche “che ha l’aspetto, l’apparenza della verità, e
perciò potrebbe anche essere vero, o ritenuto tale e accettato per tale”
(Treccani). (1)
Quanto premesso può essere riferito alla
maggior parte degli accadimenti che
stampa e televisione oggi pubblicano. Esaminiamo, al proposito, un particolare
ma diffuso metodo di costruire le informazioni (avendo ben presente la competitività
tra le varie emittenti e il conseguente intento di costruire ogni volta uno scoop per attrarre lettori o spettatori).
Innanzitutto vengono raccolte più notizie
al centro o al margine di eventi interessanti, possibilmente ricavate da fonti
diverse, tra le quali: testimoni anche prezzolati, fughe di notizie coperte da
segreto istruttorio, stralci di intercettazioni legittime o meno, ecc. Non
sempre tali notizie sono vere al di là di ogni dubbio o, comunque, accertate
come tali.
Orbene, collegando siffatte notizie si
possono costruire ipotesi interpretative verosimili; si può, come dice qualche
giornalista, “dare una particolare illuminazione al fatto, ai personaggi, alla
scena”. Il lessico utilizzato è in genere all’altezza dell’enfasi accattivante che
si vuole dare all’articolo: il dibattito si trasforma in un’aspra polemica,
l’incidente in una tragedia, il dissenso in uno scontro insanabile, la
difficoltà in una crisi insanabile e così via.
Ecco costruita “la Notizia” che con
qualche probabilità farà effetto e magari verrà ripresa da altre testate, da
altre trasmissioni, acquisendo sempre maggiore rilevanza, maggiore volume alla
maniera della panna montata.
Va notato che simili costruzioni non
comportano vere responsabilità in capo alle varie emittenti perché tutto è
coperto da una fitta nebbia di incertezze sulle diverse provenienze.
La maniera di procedere appena descritta
è molto diffusa; ne deriva che la Notizia diventa sempre meno attendibile: la
deriva dal vero al verosimile cresce di intensità e sta revocando in dubbio
ogni valore dell’informazione.
B
- Sulla deriva del senso comune dal
pensiero critico al pensiero magico, va premesso qualche nota sul significato
di quest’ultima locuzione. Essa “ … ha assunto, nel corso della storia della filosofia,
significati diversi e … in età moderna, è stata prevalentemente utilizzata per
identificare … la «ragione naturale», il «sano intelletto» (in alcuni casi anche
il «buon senso») in quanto fonte di conoscenze, intuizioni, ecc., dotate di
immediata certezza”.(Treccani) (2)
Ciò premesso riprendo qualche mia precedente
osservazione basata su due considerazioni separate e un quesito.
1 – C’è nel mondo un vento di populismo
che, da qualunque parte provenga, odora di rabbia, disillusione, perdita dei
valori, spaesamento, vendetta, pancia dolente, ecc; valutato politicamente,
odora soprattutto di destra. E’ un pensiero che ha appannato quello critico e
razionale.
2
– Da vario tempo la televisione è invasa da film e sceneggiati dove imperano
maghi, streghe, sortilegi, messe nere, filtri, poteri occulti, fantasmi,
mostri, esoterismo, satanismo, mondi alieni, ecc. che stanno invadendo lo spazio
dei vecchi ed ingenui super-eroi, come
quelli creati dalla Marvel Entertainment. Evidentemente sono programmi molto
frequentati, redditizi.
Non pochi spettatori, dunque, sembrano
apprezzare (inconsciamente?) l’avvento di mondi irreali, di eventi straordinari
e forse parallelamente si augurano l’avvento di uomini speciali, dotati di
straordinarie capacità salvifiche, di inconsueti poteri, ai quali delegare
ruoli per risolvere i problemi quotidiani che affliggono questo mondo così
complesso e pieno di contraddizioni.
Mi domando: quanto incide sulle scelte
politiche degli elettori questo loro abbandonarsi al pensiero magico?
Note
(1) Verosimile,
dal lat. verisimĭlis, cioè veri simĭlis «simile al vero». A
seconda dei contesti può esserne sinonimo: plausibile, possibile, probabile,
credibile, attendibile, concepibile.
E’ interessante notare
quanto riporta Wikipedia, in riferimento al racconto : “Una
forte e solida costruzione di un racconto permette
di dare l'idea di verosimile, quindi quel racconto non è più un semplice
riflesso della realtà bensì un discorso che acquisisce un suo proprio valore
autonomo. Secondo Cvetan Todorov, il
verosimile riempie il vuoto aperto tra le leggi del linguaggio e ciò che si
pensava la sua proprietà costitutiva, cioè il riferimento al reale. I discorsi
non sono guidati da una corrispondenza con il referente, bensì da regole
proprie”.
(2) Il Senso comune “continua ad essere la radice del
sentire quotidiano”.
Nel ‘700 Reid concepiva il senso comune
“… quale istinto originario con cui la mente umana riconoscerebbe in maniera
intuitiva e immediata i principi fondamentali della conoscenza (in partic., la
nozione della realtà esterna), della morale (il principio della libertà
dell’agire) e della religione (per es., l’idea dell’essere divino)
…”.(Treccani)
Oggi
la locuzione designa “ … la normale intelligenza delle cose umane, comune ad
ogni individuo equilibrato (i Tedeschi parlano, in questo senso,
di gesunder Menschenverstand, cioè, letteralmente, di sano intelletto
umano" o, in altre parole, "buon senso". (Treccani)